domenica 5 dicembre 2010

La Politica e il politico

Nel proporre alla città il comitato, intendiamo, preliminarmente, riassumere i principi etici condivisi dai suoi componenti; da un lato definiremo la nostra idea della politica, dall'altro i requisiti personali necessari a rendere coerenti il comportamento e le idee.

LA POLITICA
Riteniamo che la politica sia un'occupazione nobile, il cui obiettivo è la ricerca del bene dell'insieme dei cittadini. Non siamo contrari ai partiti e non pensiamo che di per sé siano corrotti o superati dalla storia, ma condanniamo la mancanza di principi che spesso li caratterizza nell'attuale fase politica. In particolare  condanniamo l'uso dei partiti a fini privati, per soddisfare ambizioni personali, e ci opponiamo alla ricerca del potere fine a sé stesso. Siamo del resto convinti che la società civile non sia necessariamente migliore dei politici che elegge e che l'attuale situazione del paese richieda a ciascuno un serio esame di coscienza riguardo al contributo che dà all'uscita dalla crisi morale che devasta la politica. Inteso così, il ruolo del politico è difficile e non sempre gratificante: fare politica significa indicare alla collettività un percorso rischiando anche di dire verità scomode, non amplificare umori e malumori;  fare politica richiede l’umiltà di spiegare, ascoltare e modificare il proprio punto di vista, senza ritenersi portatori di un verbo indiscutibile da imporre a masse passive; fare politica significa credere, fino a prova contraria, nella buona fede degli avversari e non considerarli mai dei nemici.

IL POLITICO
Esistono dei requisiti morali indispensabili per fare politica; chi si dedica alla politica deve esaminare sé stesso: chi si candida a un ruolo politico si assume l'onere di rinunciare a uno sguardo privato sulla realtà, assume il punto di vista della collettività. Chi prende decisioni i cui prezzi vengono pagati solo da altri non è in condizione eticamente adeguata per valutare la correttezza del suo operato; il politico deve considerare per ultima cosa i propri interessi personali e, in ogni caso di conflitto di interesse, si deve astenere dalle decisioni. Gli onori, la carriera, l'amore per il prestigio sociale acquisito con la politica, vanno tenuti sotto rigoroso controllo perché sono ciò che affossa le migliori intenzioni. Il politico è invece colui che ritiene le sue idee più importanti della propria popolarità, del proprio successo, della propria stessa elezione. E’necessario che qualcuno faccia politica in senso professionale, perché le decisioni complesse richiedono una preparazione specifica, ma è necessario anche che chi fa politica a tempo pieno consideri il suo lavoro un impegno a termine e non una carriera. Come in tutte le cose della vita, anche nell'impegno politico ci sono stagioni in cui si è portatori di novità e stagioni in cui non si sa più dire nulla di nuovo: bisogna riconoscere quando è il momento di lasciare. Avere sempre la possibilità di lasciare l'impegno pubblico e di riprendere l'attività lavorativa rende il politico libero dai condizionamenti del potere.
Il politico deve provare, per la propria città e nazione e per l'umanità nel suo complesso un sentimento preciso: l'amore. Se altri sentimenti e risentimenti ingombrano il suo cuore deve rinunciare.

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