Il 14
dicembre 2010 qualsiasi altro governo presieduto da qualsivoglia
premier sarebbe stato sfiduciato. Ma il premier in questione è
Berlusconi, il conflitto d’interesse in persona, che tutto può
comprare e quindi controlla. Da quel momento stiamo assistendo
all’agonia lenta e dolorosa di un paese sotto scacco. Le
intercettazioni messe sotto accusa in questi giorni fanno
rispolverare al governo la legge bavaglio, con la motivazione che
la loro pubblicazione lederebbe la privacy di Berlusconi
(sostanzialmente) e di chi si dovesse trovare in simili situazioni.
Le intercettazioni pubblicate in questi anni , hanno, invece, messo
in luce che la politica di Berlusconi si regge su un sistema di
potere corrotto che agisce a 360 gradi e che il suo uso è
assolutamente privato.
A Berlusconi
non piacciono i giornalisti che raccontano i fatti nudi e crudi senza
mistificazioni alias: Santoro, Dandini)? Ordina alla Rai di chiudere
i loro programmi. La Rai, servizio pubblico, esegue, introducendo,
personaggi al servizio di B., da noi lautamente pagati.
L’informazione non è tutta al servizio di B. e/o passa attraverso
gli incontrollabili social network? Ecco, con la legge bavaglio,
norme ad hoc che limitano fortemente tali canali.
In questa
fase mi aspetterei che l’opposizione unita si faccia portavoce
degli elettori che rappresenta, indicendo, al più presto,
manifestazioni e presidi permanenti che a questo punto assumono
vitale importanza.
Le
dimissioni del sindaco di Parma dovrebbero insegnare all’Italia
intera che le proteste, se insistenti, non sono inutili. La protesta
civile dovrebbe essere massiccia, essere percepita come fiato sul
collo da questo governo corrotto, che seppur agonizzante e non
rappresentativo della maggioranza degli italiani, continua ad agire,
con arroganza, nei modi a cui stiamo assistendo (d’altronde noi
italiani gliele facciamo passare tutte!).
Al più
presto l’opposizione dovrebbe presentare il suo programma in vista
di non lontane elezioni.
Un programma
politico che, per essere credibile e realmente alternativo, deve
agire sulla corruzione interna e mettere al primo posto la
risoluzione del conflitto d’interesse. Tale
conflitto ha rappresentato il mezzo
attraverso il quale Berlusconi, in questi lunghi anni, ha costruito
il suo consenso che gli ha permesso, attraverso il governo della
“Cosa Pubblica”, di sistemare i suoi enormi interessi, quindi
privati. La risoluzione di tale anomalia tutta italiana permetterà
di edificare le fondamenta di una democrazia ridotta, ormai, allo
sfascio.
Maria Grazia
Perna
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