venerdì 28 ottobre 2011

UE


Dopo il vertice dei 27 Capi di Stato dell’UE, ci si sta chiedendo se sia accettabile che, in un consesso ufficiale, dei capi di governo abbiano  messo in ridicolo  Berlusconi. Noi Italiani non dovremmo meravigliarci più di tanto, perché ne abbiamo viste tante, troppe.
L’Europa ce l’ha detto in tutti i modi, anche con una lettera, che vista la grave situazione, urgeva approntare misure efficaci per ridurre il debito e far ripartire la crescita. Qual è stato l’esito? La stesura definitiva, a fine estate, di un pacchetto di provvedimenti più volte rivisti e cambiati, ridotti man mano di efficacia, in cui non c’era nulla per lo sviluppo. A questo punto c’è ancora qualcuno che si indigna o si meraviglia?
Costoro avrebbero dovuto indignarsi e  meravigliarsi molto di più il 14 ottobre,assistendo alle scene giubilanti dei membri del governo che, usciti dai banchi, applaudivano festanti, un Berlusconi gongolante, per la fiducia ottenuta e lo scampato pericolo dopo la sonora bocciatura del bilancio dello Stato, due giorni prima. Ma per quale vittoria esultavano? Non certo quella dell’Italia che anzi ne usciva umiliata e offesa.
Questo governo che ha fatto dell’apparire il suo emblema e manifesto, che negli ultimi tre anni ha consentito che il debito pubblico aumentasse di più di dieci punti e che  non ha fatto le riforme che l’Europa attendeva, è arrivato alla resa dei conti.
Dispiace che l’Italia, un grande paese,  sia così deriso, ma soprattutto che noi cittadini paghiamo il prezzo più alto dell’inettitudine di un governo i cui membri, in diverse circostanze, hanno dimostrato di agire solamente nel proprio esclusivo interesse.
Maria Grazia Perna

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