domenica 10 luglio 2011

Privilegi e casta

Una volta c’erano i nobili che godevano di privilegi ereditati per nascita e censo, ora ci sono altri privilegiati, i politici, il cui ruolo e potere è però sancito dal Popolo Sovrano.
Godono di lauti benefici spesso impropri (un deputato che per un solo giorno da parlamentare prende, a 44 anni, 3108 € di pensione mensile lorda), estesi anche ai loro apparati (un commesso del senato pensionato a 52 anni con 8000 € mensili di pensione lorda). Per non far fallire il Paese ci chiedono sacrifici, pesanti. Giusto! Sono necessari, come necessari sono i pesanti tagli che la “Casta” ha il dovere di imporsi. Anche a livello regionale, provinciale, comunale, enti locali, esistono privilegi anacronistici, bisogna che taglino anche quelli. Che non facciano però finta, che non siano timidi e avari nel ridursi, “Metà parlamento a metà prezzo” non mi sembra uno slogan poi tanto inopportuno. Non mi va nemmeno che abbiano emolumenti in media con quelli dei colleghi europei, avendo l’Italia un debito pubblico così elevato e un tasso di sviluppo così basso, devono essere decisamente più bassi. Chi aspira a fare il politico si deve accontentare, deve avere un trattamento dignitoso ma niente di più; se vuole ricche prebende faccia il manager, l’imprenditore, il libero professionista, la politica la lasci a quelli che la fanno per ideale, per passione, per spirito civico. Che il Popolo Sovrano si ricordi di tutto questo quando andrà a votare.

MP

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