PdL e Lega Nord governano insieme a Roma, in Regione Lombardia, in Provincia di Milano e nel Comune di Abbiategrasso, quindi le responsabilità di governo sono chiare e indiscutibili.
Dal 2008 ad oggi abbiamo assistito alla peggior politica centralista nei confronti degli Enti locali. I tagli dei trasferimenti dello Stato nei confronti dei Comuni sono via via aumentati nel corso degli ultimi anni, mentre le necessità dei cittadini sono aumentate in conseguenza della grave crisi del lavoro e sociale.
Inoltre il Comune paga il peso non solo dei tagli diretti, ma anche di quelli che lo Stato impone alle Regioni ed alle Province, a cascata.
I politici locali di centrodestra e Lega difendono sempre e comunque le scelte di Tremonti, Berlusconi & Bossi in virtù della crisi economica più grande dal dopoguerra, avvallano i tagli, li giustificano, ma si dimenticano di aggiungere alcune scomode (per loro) considerazioni.
Il debito pubblico statale continua a segnare dei record negativi, ma è la maggioranza dei Comuni che negli ultimi anni ha contribuito a tenere a galla i conti, il sistema Stato ha continuato a macinare debiti, in parte anche per l'aumento delle ore di cassa integrazione, senza mai mettere però in discussione gli sprechi, i privilegi vergognosi, la cattiva gestione clientelare della politica-partito.
Purtroppo, come al solito, il più debole paga e la politica locale invece di unirsi per contrastare questi fenomeni tende a difendere ad oltranza la linea dei partiti di governo, per consenso elettorale ed interesse proprio.
Ormai è il rispetto del patto di stabilità dei Comuni ad essere la garanzia della tenuta dei conti pubblici che il Governo nazionale porta all'Europa e questo ci deve far riflettere e soprattutto preoccupare.
Ed il bilancio comunale corre su due linee che non sono parallele, anzi s'intersecano ogni giorno: una è quella dettata dal preventivo con i suoi numeri, programmi ed obiettivi da raggiungere; l'altra è il vincolo sempre più stringente delle regole da rispettare del patto di stabilità che impongono limiti di spesa in modo particolare per investimenti, opere pubbliche, manutenzioni di strade, scuole ed edifici comunali.
Il 2011 per il nostro Comune sarà un anno di incognite, solo nel corso dell'anno si capirà quando e "quanto" si potrà realizzare dei progetti preventivati e tutto dipenderà dall'andamento delle entrate degli oneri di urbanizzazione. Ma non si può sopravvivere ancora e solo di consumo di territorio. Forse ora si comprende meglio la gravità di aver perso 3.800.000 euro gratuiti da investire ad esempio in energia rinnovabile, perdita dovuta alle titubanze del sindaco Albetti.
La programmazione e la progettualità seria e concreta hanno bisogno di tempo per realizzarsi e portare i necessari benefici anche nei conti del bilancio, perciò la lentezza, l'indecisionismo, la superficialità ed il pressapochismo sono i difetti da combattere e da togliere dalla vita politica della nostra città.

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