martedì 22 marzo 2011

Lavoro: proposte e confronto

I dati raccolti sulla situazione occupazionale nei vari settori produttivi dell'abbiatense confermano, purtroppo, lo stato di difficoltà della nostra economia, che i rari segni in controtendenza da parte di alcune imprese non sono in grado di bilanciare positivamente.
A fronte di questa situazione, si assiste ad una imbarazzante e preoccupante assenza di iniziativa politica da parte dell'amministrazioni locali.
Non basta l'apertura di uno sportello telematico in comune per avviare una politica di sostegno dell'economia ed è illusorio immaginare che la realizzazione di nuove strade sia di per se lo strumento per avviare una ripresa del nostro comparto produttivo.
E' altresì illusorio pensare che l'iniziativa economica possa riprendere con il modello tradizionale della fabbrica e dell'impresa così come l'abbiamo conosciuta e in parte ancora conosciamo.
Se da un lato va sostenuta ed agevolata la rete esistente delle nostre industrie, dall'altro occorre creare strumenti per favorire il credito e il suo accesso, per garantire tempi di pagamento rapidi ai fornitori di beni e servizi dei comuni e del nostro comune, che non possono aspettare tempi lunghissimi per ottenere i pagamenti con il rischio di doversi indebitare per pagare i loro creditori e i loro dipendenti pur vantando somme importanti dalle amministrazioni pubbliche.
C'è anche un altro versante per una politica a favore del'iniziativa economia ed occupazionale.
In primo luogo la conoscenza.
E' necessario organizzare una forte iniziativa di formazione e riqualificazione professionale sia dei lavoratori occupati che delle persone alla ricerca della prima occupazione o che l'hanno persa. In questo campo occorre prendere l'iniziativa per creare nuove condizioni di rientro nel mondo del lavoro dei moltissimi cinquantenni che hanno perduto il lavoro o che al termine dei periodi mobilità non hanno possibilità di rientro per ragioni di età o di specializzazione professionale.
Queste persone sono una risorsa per la nostra società. Non possiamo e non dobbiamo lasciarle sole.
Nella nostra città va ripreso il progetto dell'insediamento universitario, in grado di aprire occasioni di lavoro immediate nell'indotto e in prospettiva con i progetti e le idee che derivano dalla presenza di corsi e di insegnamenti universitari.
Vanno organizzati corsi di elevata specializzazione delle lingue. Corsi di inglese per i ragazzi più meritevoli, corsi anche di lingue orientali per poter essere tramite con i mercati ormai emersi della Cina e dell'India.
In questa prospettiva va riqualificata la spesa corrente del comune con investimenti mirati alla produzione della conoscenza e dell'occupazione.
In modo particolare va creato un nuovo strumento per il credito, che sappia essere veramente vicino alla piccola impresa, anche attraverso l'avvio delle procedure per la creazione di una banca di credito cooperativo, che sia espressione del territorio e sostegno dell'economia.
Per avviare questa nuova stagione di iniziativa politica per l'economia proponiamo alcuni punti che delineano un percorso da compiere in alleanza tra politica e società.            
  • Tavolo permanente da riunire minimo una volta al mese e/o su richiesta dei partecipanti.
  • Accordi con istituti di credito per tamponare tempi lunghi di pagamento, visti i vincoli del patto di stabilità interno, del Comune nei confronti dei fornitori (specialmente microimprese ed artigiani). Il Comune si farebbe garante dell'anticipazione della banca.
  • Incentivare la formazione a tutti i livelli, in accordo con le esigenze delle aziende, non solo per coloro che cercano lavoro, ma anche per chi è occupato. Le aziende dovrebbero potenziare la formazione al loro interno: la specializzazione dei propri dipendenti dovrebbe essere una risorsa ed un investimento per l'azienda. Per il dipendente un'opportunità di crescita che può essere utile specialmente in un periodo che richiede maggior flessibilità.
  • Adeguamento al mercato del lavoro che si sta notevolmente modificando rispetto al passato. Coinvolgimento delle scuole medie e superiori, compresi i genitori, per indirizzare gli studenti dell'ultimo anno.

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