sabato 26 febbraio 2011

Italia unita...dalle nostre parti

Capiamo i leghisti, hanno mille ragioni: giustamente si rifanno ad uno dei fondatori del loro movimento, il prof. Gianfranco Miglio, la cui nonna in riva al lago contava le sue galline in tedesco. Credo però che la conoscenza della lingua alemanna della nonna si fermasse solo a questo. Come padani si sentono più vicini all'Austria, dovrebbero quindi contattare il presidente della regione Trentino-AltoAdige Durnwalder e chiedere con lui di unirsi a quella ordinata nazione, sempre che li accolga? Non sanno il tedesco, dovrebbero fare dei corsi accelerati, perché parlano purtroppo solo dialetto locali, tutti in buona parte di derivazione latina salvo il bergamasco che non permette però di colloquiare con i vicini austriaci.
Beati quei tempi in cui regnava su queste padane terre la “Felix Austria”, c'era ordine, disciplina, non c'erano terroni o migranti! Però erano sfortunati anche allora perché il territorio padano non faceva parte dell'Impero Austro-Ungarico ma costituiva un regno a parte, chiamato Lombardo-Veneto, che non godeva certo della legislazione imperiale e in realtà veniva considerato una terra di occupazione, era una colonia!
Ma forse i padani pensano che allora si stava meglio, a parte qualche impiccagione del buon Radetzky, anche solo per reati di opinione! Peccato!  Hanno rovinato tutto quei perditempo che soggiornavano nei nostri dintorni: il Confalonieri a Robecco sul Naviglio, l'Arconati ad Abbiategrasso, Porro Lambertenghi a Zelo, o il Gaspare-Stampa che si permetteva di ospitare nel suo bel palazzo in riva al Naviglio Grande un Mazzini o un Garibaldi. Ma non basta a questa bella compagnia ci mettiamo i quattro garibaldini abbiatensi e, perché no, anche Serafino Dell'Uomo torturato, fucilato e sepolto malamente alla Fossa, poi la goccia che ha fatto traboccare il vaso sono gli abbiatensi che, in concomitanza delle barricate di Milano, le facevano al ponte di Albairate, probabilmente per emulazione verso i milanesi. Purtroppo i compagni superstiti (Confalonieri si è fatto beccare e ha fatto anni di Spielberg, Arconati e Porro, riusciti a fuggire, sono stati fucilati in effige) di questi sciagurati sono riusciti a unire quella espressione geografica chiamata Italia, per cui ora un abbiatense può girare questo Paese parlando una lingua comune che tutti capiscono. C'è poco da festeggiare! Che lo facciano pure quei milioni di “Italiani” che si sono commossi sentendo un comico, se pur da Oscar, cantare un inno.
Ai padani basta il “va pensiero”, ma aggiungendo una strofa, visto quello che stanno facendo: “che sia Franza o che sia Spagna purché se magna"

giovedì 24 febbraio 2011

Corruzione... correva l'anno 2010

L'allarme lanciato dal procuratore generale della Corte dei Conti, Mario Ristuccia, nel giorno dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2011.

Nel 2010 la corruzione in Italia è aumentata del 30,22%.

La corruzione e la frode, soprattutto nel settore dei contributi nazionali e dell'Unione Europea, sono patologie che continuano ad affliggere la Pubblica amministrazione e i cui dati non consentono ottimismi.

L'intervento di Ristuccia tocca federalismo, processo breve e intercettazioni.

Ci si interroga in termini dubitativi se, in tema di federalismo fiscale, il decentramento possa contribuire a ridurre la corruzione rendendo più diretta la relazione tra decisioni prese e risultati conseguiti ovvero possa avere l'effetto contrario ed aumentare la corruzione quando la vicinanza a interessi e lobbies locali favorisca uno scambio di favori illeciti in danno alla comunità amministrata.

Sull'utilità delle intercettazioni il procuratore generale della Corte dei Conti non ha dubbi.

Non appaiono indirizzati ad una vera e propria lotta alla corruzione il disegno di legge governativo sulle intercettazioni, che costituiscono uno dei più importanti strumenti investigativi utilizzabili allo scopo e neppure l'aver dimezzato con la cosiddetta legge Cirielli del 2005 i termini di prescrizione per il reato di corruzione ridotti da 15 a 7 anni e mezzo, con il risultato che molti dei relativi processi si estingueranno poco prima della sentenza finale, sebbene preceduta da una o due sentenze di condanna.

martedì 22 febbraio 2011

Questo nostro Paese



Don Aldo Antonelli, parroco di Antrosano (AQ)



il degrado della politica
la dittatura dell'economia
il sonno della ragione
il letargo della religione 

domenica 20 febbraio 2011

Testimonianza dall'Africa

Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Un grosso ringraziamento per i volontari del centro per anziani di Abbiategrasso: Aldo, Piero, Rosa, Virginia, Lina, Luigia, Pinuccia, Francesca, Giovanna, Luisa, Antonietta, Liliana e specialmente Miralda. Sono Padre Roberto Pirovano, missionario Cappuccino in Camerun da 19 anni. Con parte dei vostri 300 Euro giuntomi attraverso l'amico Antonio Uboldi, ho potuto aiutare una certa signora di nome Solange Nyuykighan. Solange non è mia parrocchiana (è di Mbiame) ma è venuta nel nostro ospedale per partorire. Ci sono state complicazioni e il parto è stato fatto attraverso taglio Cesareo. Tutto è andato bene ed ora Solange ha la sua bambina. Il problema è che lei era venuta con una piccola somma per un parto normale (sui 20 Euro) ma il taglio cesareo è costato sui 140 Euro che lei non aveva (per molti è l' equivalente di 6 mesi di paga). Qui lo Stato non aiuta (non c'è la mutua), e in più il marito e la famiglia hanno rifiutato di aiutarla (o forse non avevano pure loro la somma richiesta), abbandonandola a se stessa. Ho usato parte della vostra offerta per risolvere il problema e permetterle di tornare a casa con la bimba. Ho ancora circa metà della vostra offerta, che riservo per casi di emergenza. Vi manderò un altro rapporto più avanti. Che il Signore vi benedica.
P. Roberto

mercoledì 16 febbraio 2011

Federalismo fiscale (?) per il Comune

Si continua a parlare di federalismo fiscale, ma ne conosciamo i contenuti?
Fino ad ora sono confusi ed oscuri ed i Comuni non possono quantificare le ricadute economiche sui loro bilanci e quindi sui loro cittadini.
Per farsene un'idea si veda:
http://www.camera.it/465?area=19&tema=342&Federalismo+municipale

Cerchiamo di semplificare al massimo.

Fatto 100 le tasse che gli Abbiatensi versano allo Stato, federalismo fiscale, come minimo, dovrebbe essere:

95   a Roma
    ad Abbiategrasso

Se invece dovesse diventare:

100    a Roma
    5   ad Abbiategrasso

allora
105 > 100
Quindi pressione fiscale aumentata.

Lo stesso ragionamento si deve applicare anche al rapporto tra
Stato > Regione Lombardia
Regione Lombardia > Comune di Abbiategrasso
Con il rischio che le tasse aumentino ancora di più o che vengano tagliati i servizi essenziali.

Infatti, ad oggi, gli unici atti concreti sono che il Governo di centrodestra e Lega nord ha diminuito di 722.000 euro i trasferimenti al nostro Comune per l'anno 2011 e di 1.214.000 euro per gli anni 2012 e 2013; la Regione Lombardia ha aumentato del 10% il prezzo dei biglietti del treno, diminuito i fondi per il sociale e quelli destinati ai buoni scuola per l'anno scolastico 2011/2012, mentre le tasse che si pagano allo Stato sono rimaste invariate.

Se la compartecipazione Irpef passasse dallo 0,69% (legge 27/12/2006 n.296) al 2% per cento, il gettito annuale a favore del Comune aumenterebbe da 626.350 a 1.815.507 euro.
Ma da ultimo si è iniziato a discutere di compartecipazione IVA al posto di Irpef.

Il quadro generale è veramente ingarbugliato. Seguiremo gli sviluppi e vi terremo informati, perchè il federalismo fiscale non è solo una bandiera di qualcuno da piantare da qualche parte a scopo elettorale,
ma ha bisogno di contenuti seri e soprattutto riscontrabili nella realtà. E fino ad ora solo il nulla della propaganda.

lunedì 14 febbraio 2011

La cascina (riceviamo e ringraziando pubblichiamo)

Abito da poco ad  Abbiategrasso (dicembre 2009).
Arrivando qui mi ha colpito il permanere di un gran numero di cascine.
La cementificazione delle città della cintura di Milano cui ho assistito negli anni perché lì ho sempre abitato, mi ha condizionato. Pensavo di arrivare qui e trovare una situazione analoga…
Il mondo della cascina ha un grosso peso nella mia vita. Ci passo gran parte delle mie giornate.
Lavoro per una fondazione che si occupa di emarginazione e recupero sociale. La nostra sede è proprio una cascina in Milano.
Nel suo cortile si affacciano ben quattro comunità di accoglienza per soggetti con differenti difficoltà.
Noi operatori ci occupiamo ciascuno degli ospiti del proprio progetto, ma insieme cerchiamo di curare la convivenza di tutto il villaggio.
Quando ci troviamo tutti insieme ci coglie sempre un poco di stupore: stare insieme non solo si può, ma funziona anche da reciproco sostegno.
Certo ci sono i problemi, i conflitti, le discussioni. Ma sono il bello di un laboratorio che altrimenti rischierebbe di isolare dalla vita vera chi sta facendo un cammino di riabilitazione sociale.
La nostra cascina non è una prigione, non è un monastero, ma assomiglia tanto alla fabbrica, al divenire e al produrre ogni giorno relazioni sempre nuove.
Veniamo a noi.
Sono rimasto colpito dalla lettura di questo blog.
L'ho trovato in sintonia con una ricerca che mi appassiona. Abbiategrasso non deve disperdere il tesoro della propria storia rappresentato dalla socialità delle cascine.
Anche se per molti cittadini di Abbiategrasso non è più quella la condizione abitativa, nell'immagine del cortile su cui si affacciano tante famiglie io ritrovo un programma di inclusione e di coesione sociale di cui oggi c’è tanto bisogno.
Mi riconosco nell'impegno dichiarato dagli estensori di questo blog.
Anche nel loro desiderio di non vedere disperdere l'altra dimensione sociale della vita della cascina: il delicato e straordinario rapporto con la natura.
La difesa dell'ambiente io credo debba essere il cuore di un impegno politico ad Abbiategrasso.
Per non vedere recise le proprie profonde radici.
Auguri di buon lavoro.

Gabriele Arosio

sabato 12 febbraio 2011

La vergogna e...oltre

In Italia ci si riesce a dividere su tutto.
Il consigliere regionale Cesare Bossetti della Lega Nord (eletto senza preferenze nel listino bloccato di Formigoni) durante il minuto di silenzio in ricordo dei 4 bambini rom morti a Roma non si alza, rimane seduto: ripreso per il suo comportamento risponde di non essersi accorto perchè stava leggendo il giornale. Ormai si è andati oltre la vergogna.
Bossi e Calderoli concordano con Marcegaglia, il 150° dell'unità d'Italia si festeggia lavorando!
A parte che il prossimo festeggiamento sarà fra 50 anni, nel 2011 il 25 Aprile coincide con S.Angelo, il 1° Maggio cade di domenica, così come il Natale. Tre giorni non persi per la produttività.
Invece se si festeggia il 17 Marzo il nostro Paese rischia di andare a rotoli....e le ore di cassa integrazione?
Si dica chiaramente che non si vuole festeggiare perchè non ci si crede! Il coraggio delle proprie idee si vede anche in queste occasioni, non si campino scuse non credibili prendendo in giro la gente.

venerdì 11 febbraio 2011

Il Presidente di tutti

“Nella Costituzione e nella legge possono trovarsi i riferimenti di principio e i canali normativi e procedurali per far valere insieme le ragioni della legalità nel loro necessario rigore e le garanzie del giusto processo. Fuori di questo quadro, ci sono solo le tentazioni di conflitti istituzionali e di strappi mediatici che non possono condurre, per nessuno, a conclusioni di verità e di giustizia".

mercoledì 9 febbraio 2011

Parco del Ticino

La Giunta Formigoni vara una nuova proposta di legge sui Parchi. E già si prospetta una gestione centralizzata dove i consorzi, nati sui territori e deputati a gestire le aree protette, saranno fortemente depotenziati. Un vero e proprio esproprio dell'autonomia territoriale e municipalista, alla faccia del federalismo.
Fra le novità introdotte dalla proposta del Pirellone, che dovrebbe passare al vaglio del Consiglio regionale, c'è l'azzeramento dei consigli di amministrazione nominati dai Comuni e la nomina dei direttori dei Parchi da un apposito elenco tenuto dalla Giunta. In pratica il direttore del Parco dovrà rispondere solo alla Giunta Regionale. E il principio di sussidiarietà, il municipalismo, il federalismo e la territorialità, concetti di cui si riempie la bocca Formigoni, dove sono andati a finire? Invece di valorizzare i consorzi nati dai territori, dalle associazioni, dai cittadini e dai Comuni, per tutelare aree pregiate da un punto di vista ambientale, naturalistico e agricolo, Regione Lombardia mette in atto il mero centralismo regionale di stampo formigoniano. Seguiremo con attenzione...

sabato 5 febbraio 2011

Inceneritore 3 - A volte ritornano -

Il Consiglio Comunale del 1° febbraio 2011 aveva in calendario la discussione rifguardo la realizzazione di un inceneritore ad Abbiategrasso.
Obbiettivo della mozione era di chiarire la posizione di questa Amministrazione nel merito, ma dagli interventi dei vari consiglieri non è stato possibile capire quali siano le reali  intenzioni sulla realizzazione di un inceneritore nella nostra città,  la maggioranza  ha solo saputo criticare la richiesta di dibattito.
Riteniamo che il problema debba essere invece chiarito anche a fronte del recente avvio della raccolta differenziata che è passata dal 20% al 65%, secondo gli ultimi dati,  e come è noto una buona separazione dei rifiuti non solo fa aumentare il quantitativo di materiale riciclabile, ma diminuisce anche il volume di rifiuti da incenerire, a vantaggio dell’ambiente. Riteniamo a questo punto che la questione dell'autosufficienza sullo smaltimento dei rifiuti è in gran parte superata. Rimane sul tappeto il problema di bonifica dell'area, ricordiamo la presenza di sostanze nocive depositate e la riconversione del sito.
Invece restiamo preoccupati dalla dichiarazione del Sindaco Albetti che riportiamo: 

nel 2008, la Giunta provinciale di allora,  decise di depennare dal Piano rifiuti provinciale il sito di Abbiategrasso, cosa che si sarebbe tradotta nella perdita del relativo finanziamento pari a cinque milioni di euro. Subito il sottoscritto si mobilitò affinché tale decisione fosse rivista in ambito regionale per lasciare aperta questa opportunità alla città. Il Commissario ad acta, nominato da Regione Lombardia,  adottò nuovamente il Piano provinciale nel novembre del 2008, reinserendo il sito di Abbiategrasso. Quindi, se oggi siamo qui a parlarne e se questa possibilità è rimasta aperta per Abbiategrasso, è anche grazie al nostro intervento.

Quel Piano fu poi approvato in via definitiva dalla Giunta Regionale nella seduta del 27 gennaio 2009.
Ricordiamo che il Piano provinciale per la gestione dei rifiuti (PPGR), approvato dalla Giunta regionale del 27 gennaio 2009, impegna la Provincia di Milano a raggiungere l'autosufficienza nella gestione dei rifiuti. Il dibattito sulla necessità o meno di una nuova struttura di incenerimento dei rifiuti si trascina da diversi anni. La proposta venne rilanciata dal Comune di Milano all'inizio del 2008: con un aumento dei rifiuti tra Milano e provincia calcolato in 507 mila tonnellate annue entro il 2011, Silla II, il termovalorizzatore di Milano-Figino, non ce l’avrebbe fatta.
Così era necessario averne un altro e la eventuale collocazione prevista è nella cerchia dei comuni a sud di Milano.
I sindaci dei comuni di Opera, Rozzano, Pieve Emanuele, Basiglio, Lacchiarella, Locate Triulzi, Melegnano, Noviglio e San Donato, ai quali era stata rivolta la richiesta di allocare l'impianto, all'unisono respinsero al mittente tale richiesta.
Ed infine la notizia del 21 gennaio 2011 del NO definitivo di Opera all'inceneritore. È ufficiale: Regione Lombardia ha definitivamente sancito la non conformità del progetto Amsa per la realizzazione di un termovalorizzatore    per trattare 500 mila tonnellate annue di rifiuti  al confine tra Milano e Opera. 
Ora non vorremmo che la disponibilità data dal Sindaco di Abbiategrasso venga colta per smaltire  la spazzatura di Milano.
Le minoranze presenti in Consiglio Comunale potrebbero richiedere la convocazione di una commissione consiliare per affrontare il problema. Lo faranno?

mercoledì 2 febbraio 2011

Inceneritore 2 - I fatti -

In Consiglio Comunale la maggioranza di centrodestra e Lega Nord ha sostenuto di non avere elementi per esprimersi riguardo l'insediamento di un nuovo inceneritore ad Abbiategrasso. E, come spesso capita, non ha detto la verità ai propri cittadini. Infatti è passato più di un anno da quando Amaga presentò a sindaco, assessori e partiti di maggioranza una relazione riguardante la questione inceneritore, con aspetti tecnici ed economici e sottolineando che la "redditività" dell'impianto iniziava da uno smaltimento minimo di 100/120.000 tonnellate di rifiuti urbani; si consideri che il bacino tra i territori di Legnano, Magenta, Abbiategrasso e comuni dei Navigli raggiunge per la frazione "resto" del rifiuto circa 40.000 tonnellate.
Sulla base della relazione di Amaga la Lega nel 2010 si dichiarò contraria all'insediamento di un nuovo inceneritore (ci sono verbali di partito che lo attestano, mentre ora rinnega tutto) e chiese al sindaco di aprire un confronto con le altre forze politiche, Pdl e Udc, confronto che il sindaco Albetti non ha mai voluto che avvenisse. Quindi non corrisponde al vero sostenere che non vi erano i contenuti per iniziare una discussione sia a livello politico che con la cittadinanza. E questo immobilismo e indecisionismo ha portato anche alla gravissima  perdita di un finanziamento statale a fondo perso e senza interessi di 3.800.000 euro da usare per investimenti in energia pulita e rinnovabile o nella bonifica del sito dove è ancora presente il vecchio inceneritore non più funzionante.