L'allarme lanciato dal procuratore generale della Corte dei Conti, Mario Ristuccia, nel giorno dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2011.
Nel 2010 la corruzione in Italia è aumentata del 30,22%.
La corruzione e la frode, soprattutto nel settore dei contributi nazionali e dell'Unione Europea, sono patologie che continuano ad affliggere la Pubblica amministrazione e i cui dati non consentono ottimismi.
L'intervento di Ristuccia tocca federalismo, processo breve e intercettazioni.
Ci si interroga in termini dubitativi se, in tema di federalismo fiscale, il decentramento possa contribuire a ridurre la corruzione rendendo più diretta la relazione tra decisioni prese e risultati conseguiti ovvero possa avere l'effetto contrario ed aumentare la corruzione quando la vicinanza a interessi e lobbies locali favorisca uno scambio di favori illeciti in danno alla comunità amministrata.
Sull'utilità delle intercettazioni il procuratore generale della Corte dei Conti non ha dubbi.
Non appaiono indirizzati ad una vera e propria lotta alla corruzione il disegno di legge governativo sulle intercettazioni, che costituiscono uno dei più importanti strumenti investigativi utilizzabili allo scopo e neppure l'aver dimezzato con la cosiddetta legge Cirielli del 2005 i termini di prescrizione per il reato di corruzione ridotti da 15 a 7 anni e mezzo, con il risultato che molti dei relativi processi si estingueranno poco prima della sentenza finale, sebbene preceduta da una o due sentenze di condanna.

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