Tra mille anni rivedranno i nostri attuali programmi televisivi dedicati all’ultima campagna elettorale.
Con grande semplicità sarà facilissimo intuire il problema: nessuno ascolta.
Tutti hanno qualcosa da dire, tutti hanno ragione, tutti hanno argomenti (e anche insulti ma questo è puro degrado).
La rissa è all’ordine del giorno.
Io penso che la tv sia lo specchio del nostro vivere, la sua rappresentazione.
In questi giorni è in Italia David Barenboim, grande musicista, fondatore e direttore di un orchestra di pace. Si chiama orchestra Divan ed è costituita da musicisti israeliani e palestinesi.
Riescono ad andare d’accordo?
Ecco la dichiarazione di Baremboim: “All’interno della Divan ci sono scontri di opinioni politiche, spesso le discussioni sono tesissime.
Ma se si suona per sei o sette ore insieme, davanti alla stessa partitura, e cercando di ottenere lo stesso vibrato e la stessa dinamica, si stabilisce inevitabilmente una relazione diversa. A volte affrontando temi roventi, le chiusure sono tali che sembra di stare in mezzo ai sordi. A volte avvengono incontri umani profondi e rivelatori…L’orchestra è una scuola di ascolto dove nessuno può prevaricare. Il senso della musica è diventare uno”.
Dobbiamo inventare le nostre scuole dell’ascolto, non c’è nulla di più importante oggi.
Ci ritroveremo altrimenti divisi e sconfitti.

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